“La poesia non cerca seguaci,cerca amanti”

<<Chi si muove crea, chi sta fermo sogna.>>

Federico Garcia Lorca nacque nel 1898 a Fuentevaqueros. Il padre Federico Garcia Rodriguez era un facoltoso possidente mentre la madre era una maestra ed anche una discreta pianista. Dal matrimonio nacquero altri tre figli(Francisco,Concepcion e Isabel,la sorella prediletta dal poeta). Lorca studiò a Granada.Fino al 1919 quando,grazie all’aiuto decisivo dell’amico Fernando de los Rìos, proseguì gli studi a Madrid,dimorando presso la”Residencia de Estudiantes”;dove germogliò la sua amicizia con Salvador Dalì. Federico vi trascorse nove anni dedicandosi più alla propria produzione letteraria che non agli studi giuridici(che abbandonò definitivamente per dedicarsi alla facoltà di lettere) ,com’era invece desiderio del padre. Molto legato alla terra andalusa ,il poeta e drammaturgo spagnolo (appartenente della cosiddetta “Generazione del’27”),si interessò di musica, teatro e pittura. Pur essendo geniale ed esuberante,mantenne verso la sua attività artistica un atteggiamento piuttosto severo. Ad essa chiese due caratteristiche fondamentali: amor y disciplina. La sua poesia nasce con l’uomo stesso,al di là di ogni manierismo letterario o speculazione che intacchino la verginità dell’ispirazione. Tentando di spiegare l’origine della sua poesia all’amico Gerardo Diego(1932) scrisse: << Ho il fuoco nelle mani. Lo sento e lavoro con lui perfettamente,ma non posso parlare di lui senza letteratura>>. L’impossibilità di vivere la sua omosessualità liberamente lo rese spesso vittima di fasi depressive. L’esperienza statunitense,risalente al giugno 1929,è decisiva nella maturazione della personalità e dell’arte lorchiana. Il poeta troverà mostruosa la macchina della civiltà capitalistica e identificherà il proprio destino con quello degli esseri più deboli e sfruttati,oppressi o distrutti dalla spietatezza materialistica,che condanna senza scampo l’innocente,il fragile,il fiore,la poesia. Il poeta si sente vicino agli esseri più sfruttati dal sistema; i negri di Halem tanto simili ai gitani dell’ Andalusia. La società statunitense diventa oggetto di un’aspra polemica e viene descritta come un meccanismo stritolante e implacabile. Il poeta scopre i paradossi della città nordamericana che cela sotto una facciata di allegria e splendore una miseria,derivata da un’opulenza fondata sul vuoto morale. . Al ritorno dagli U.S.A ;in corrispondenza della caduta della dittatura del generale Primo de Rivera, Lorca compie un’intensa attività teatrale.cercando di dimostrarne l’ utilità sociale. <<...il teatro che non raccoglie il palpito sociale,il palpito storico,il dramma delle sue genti e il colore autentico del suo paesaggio e del suo spirito,con le lacrime,non ha il diritto di definirsi teatro,ma sala da gioco o luogo dove fare quella cosa orribile che si chiama”ammazzare il tempo”[..].Finché attori e autori saranno nelle mani di imprese meramente commerciali,libere e senza controllo letterario o statale di nessun tipo di garanzia,gli attori,gli autori e l’intero teatro sprofonderanno ogni giorno di più,senza possibilità di salvezza…>> Si apre ad un teatro più maturo,simbolico e attento alle problematiche che affronta con coraggio e attualità,anche grazie al progetto di teatro popolare ambulante”La Barraca”. I suoi personaggi lottano contro le stesse inquietudini e contro gli stessi pregiudizi. Nelle sue opere i personaggi aspirano all’amore e lottano e si ribellano contro le ipocrisie della vita e scelgono in alternativa allo squallore e alla miseria, la disperazione e la morte. In questi anni(dopo la morte di Franco 1935) più democratici(in cui tornerà,meritatamente,ad essere un esponente di spicco della vita pubblica spagnola),conoscerà quello che probabilmente fu il suo più grande amore: Rafael Rodriguez R. Questa passione ispirerà gli undici Sonetos del amor oscuro, che a causa della censura(le sue opere vennero messe al bando dalla dittatura di Franco) verranno pubblicati solo il 17 marzo 1984

«Notte alta, noi due e la luna piena; io che piangevo, mentre tu ridevi. Un dio era il tuo scherno; i miei lamenti attimi e colombe incatenate.

Notte bassa, noi due. Cristallo e pena, piangevi tu in profonde lontananze. La mia angoscia era un gruppo di agonie sopra il tuo cuore debole di sabbia.

L’alba ci ricongiunse sopra il letto, le bocche su quel gelido fluire di un sangue che dilaga senza fine.

Penetrò il sole la veranda chiusa e il corallo della vita aprì i suoi rami sopra il mio cuore nel sudario avvolto.»

Come anche El público, composto nel 1930 e il frammento Comedia sin título (Commedia senza titolo) che rimasero inedite fino agli anni ottanta e affrontano, l’una, il tema dell’omossessualità, l’altra, della funzione dell’arte e della rivoluzione sociale. <<La poesia è qualcosa che va per le strade ,che si muove ,che passa al nostro fianco.Tutte le cose hanno il loro mistero,e la poesia è il mistero che contiene tutte le cose(1936)>> . <<la poesia è la narrazione del viaggio>> Sicuramente durante il suo viaggio Lorca si battè strenuamente contro le restrizioni,ogni forma di totalitarismo,rifiutando le etichette e denunciando le ingiustizie,con la sua arte. <<La luce del poeta è la contraddizione(La Voz,7aprile,1936)>> Nello sviluppo del progetto artistico di F.G.Lorca è possibile individuare tre tappe: l’immaginazione,intesa come capacità di scoprire le cose; l’ispirazione, lo <<stato d’animo>> privilegiato,il dono,l’ineffabile regalo; e l’evasione poetica che si può compiere attraverso itinerari distinti. Una delle azioni più rivoluzionarie di G.Lorca fu quella di illustrare il potere e la forza misteriosa che infonde vitalità all’espressione artistica : il Duende. Il duende a differenza dell’Angelo o della Musa infiamma l’entusiasmo creativo ed accende le emozioni più intense, liberandole nelle varie forme artistiche. Perchè esse necessitano di un corpo vivo che le interpreti e muoiono e nascono nello stesso momento. Per questo spesso si manifesta in prossimità della morte. Il duende è il demone dell’arte e va al di là del folklore popolare.Non sta nei conventi,non ha niente da spartire col Diavolo cattolico,nè col Demonio di Lutero nè con la Musa classica(che soffia e ispira).Sale su dalla terra,dalla pianta dei piedi. Il duende è un potere non un operare; è una lotta e non un pensare. Il suo arrivo presuppone sempre un cambiamento radicale e sensazioni inedite.

Gli eventi politici precipitarono, Federico rifiutò ogni offerta o occasione per fuggire. Ribadì la propria avversione verso l’estremismo nazionalista che,tipico di quella destra,prenderà il potere instaurando la dittatura. Pochi giorni dopo in Marocco esplode la ribellione Franchista,che in breve tempo colpirà la città andalusa instaurando un clima di feroce repressione. Scoppiata la Guerra Civile Spagnola, Federico lascia Madrid per salutare il padre a Granada. Il 16 agosto il cogato(sindaco socialista di Granada) del poeta viene fucilato. Lo stesso giorno Lorca viene arrestato nella casa dei fratelli Rosales dall’ex rappresentante CEDA: Ramon Ruiz Alonso. I reiterati interventi degli amici del poeta(che rischiarono la vita) non riuscirono ad ottenere la concessione della grazia. Il 19 agosto 1936 venne fucilato il poeta Federico Garcìa Lorca. Giustiziato dai militanti del movimento politico CEDA perché di sinistra ed omosessuale. Fu di gran lunga uno dei poeti più rivoluzionari e le sue idee di uguaglianza e giustizia rimarranno e verranno raccolte. Continueranno a risuonare e a far vibrare la terra grazie alla sua poesia immortale.In qualche modo è come se davvero si fosse seduto << .. in una radura del tempo>> e senza tempo. <<La poesia serve per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro, e senza il quale è imprudente vivere>>